Continuiamo la riflessione iniziata nel precedente articolo sulla fine delle relazioni. In questo articolo ci concentreremo sulle motivazioni che portano ad instaurare una relazione sentimentale e  sugli errori che spesso si commettono nelle relazioni cercando di acquisire una più ampia comprensione ed evitare di commettere nuovamente gli stessi errori nelle relazioni.

Come superare la fine di una relazione: Comprendere gli errori

· relazioni · Marco Turi · 6 min per leggerlo

Tutto è una lezione di vita, tutti quelli che incontri, tutto ciò che vivi, quando ti svegli al mattino ed apri gli occhi tutto è una lezione di vita. Fa’ che ogni esperienza diventi la tua lezione di vita. A volte, è facile farsi trasportare dal dolore. Se non si ottiene un lavoro che si voleva o se un rapporto non funziona, significa solo che c’è qualcosa di migliore là fuori che ti aspetta! - Stephen Littleword

Continuiamo la riflessione iniziata nel precedente articolo sulla fine delle relazioni. In questo articolo ci concentreremo sulle motivazioni che portano ad instaurare una relazione sentimentale e sugli errori che spesso si commettono nelle relazioni cercando di acquisire una più ampia comprensione ed evitare di commettere nuovamente gli stessi errori nelle relazioni.

L’amore che proviamo nelle relazioni è il risultato dell’effetto di diversi fattori che possiamo raggruppare in:

  • Amore condizionato. Rientrare nei criteri di scelta del partner. Se manca questo requisito molto probabilmente si potrà essere solo buoni amici. Le nostre passate esperienze, il contesto, alcuni fattori biologici, valori e credenze sono gli elementi che compongono i nostri criteri di scelta. All’interno di quest’area rientrano i vuoti, i bisogni. Più è lo spazio occupato dall’amore condizionato meno è sana la nostra relazione. Quando non si riesce a superare una relazione finita è spesso a causa dell’amore condizionato.
  • Amore incondizionato. E’ il tipo di amore che non è condizionato al comportamento della persona e alle sue azioni. Come ad esempio l’amore per Dio, o quello che una madre ha per il proprio figlio.

Soltanto liberandoci sempre di più dall’amore condizionato, potendo dire io amo, così come sei, senza pretese, senza lamentele o attaccamenti. Accettando veramente la realtà così com’è, poiché riconosciamo in profondità le cause dell’agire umano. Allora ci rendiamo conto che come esseri umani non siamo in grado di amare finché non diventiamo Consapevoli delle strutture che ci condizionano e non ci consentono di amare.

Comprendere le cause

Come il sole non può illuminare gli altri pianeti se non irradia lui per primo luce**, noi non possiamo amare il prossimo se non amiamo noi stessi**. Come potremmo dare qualcosa che non abbiamo? Una verità semplice, che però spesso sfugge. Così amare gli altri può diventare un modo per sostituire un’incapacità di volersi bene. Cercare appagamento negli altri invece che in noi.

Possiamo avere anche centinaia di amici, ma se ci manca intimità ci sentiremo comunque soli. Per superare la solitudine è necessario avere relazioni intime. Si ha intimità quando due persone sono capaci di essere emozionalmente aperte l’una all’altra, e rivelare i loro veri sentimenti, pensieri, paure e desideri. Quando questo manca il nostro cervello ci segnala questa mancanza facendoci provare solitudine. Può inoltre capitare che due persone creino una relazione sulla base della mancanza reciproca di intimità.

Questo è un aspetto fondamentale da tenere a mente nelle relazioni: l’altro riempie qualche mio vuoto? Intimità, affetto, amore, bisogno di approvazione, ecc. Sono tutti bisogni universali di ogni essere umano, il problema nasce quando la relazione ruota solo attorno a queste mancanze. Inoltre alle volte può succedere che una volta che questi bisogni inizino ad essere compensati, iniziamo anche a non essere più soddisfatti dalla relazione.

Spesso quando finisce una relazione non ci accorgiamo di soffrire in realtà a causa del nostro ego, la nostra immagine. Un esempio è il pensare “Cosa succederà quando si saprà in giro? Cosa penseranno di me i miei amici/genitori?” oppure “Come ha potuto scegliere quell’altro al posto mio?”. Per superare la ferita del nostro ego possiamo fare due cose: aumentare la fiducia in noi stessi (la cui mancanza è uno dei motivi principali di sofferenza) e raccontare subito a tutti della rottura liberandoci così subito da tutto il dolore che coinvolge il nostro ego.

In alcuni casi le nostre esperienze passate ci possono portare ad innamorarci di qualcuno a causa di eventi passati non risolti. Si cerca inconsciamente di cambiare il proprio passato attraverso le relazioni presenti, portandoci così a confondere l’amore con il senso di colpa. Così come possiamo innamoraci di qualcuno perché ci riporta a un nostro passato non risolto, allo stesso modo possiamo innamorarci di una persona che ci ricorda qualcuno che ci ha aiutato o fatto sentire bene in passato. Questo meccanismo nasce dalla necessita della nostra mente di trovare persone che ci possono rendere felici, e alle volte spiega anche il colpo di fulmine/amore a prima vista.

Il cercare di fuggire o risolvere i nostri problemi di vita rifugiandoci/dipendendo dall’esterno porta a non risolverli, ma accumularli. Per comprendere se siamo dipendenti dall’esterno basta chiedersi “Riesco a essere felice quando sono single?”. Se la risposta è no, è necessario lavorare sui problemi che ci portano alla necessità di compensarci nelle relazioni. Il rischio è che questo modo di affrontare le difficoltà porti anche a forme di dipendenza più pericolose, come ad esempio alcolismo, fumo, droghe, ecc.

Le prime fasi intense ed eccitanti di una relazione sentimentale col tempo tendono a scemare. A questo punto è necessario passare ad un amore le cui fondamenta sono basate sul rispetto reciproco e intimità. Alle volte può accadere che il corpo si abitui agli ormoni rilasciati durante i primi momenti intensi di una relazione. Si è quindi portati a ricercare continuamente nuove relazioni per continuare a provare quelle emozioni. In questi casi si parla di Dipendenza Affettiva ed è consigliabile un periodo di “astinenza” dalle relazioni.

Essere lasciati o rifiutati, oppure lasciare qualcuno il più delle volte significa soltanto che in questo momento non rientriamo più nei suoi criteri di scelta. Questo può essere la conseguenza di diverse possibilità:

  • Noi o il partner siamo cambiati nel tempo portando a una ridefinizione dei nostri criteri di scelta.
  • Ci si è accorti che l’altro aveva valori incompatibili con i nostri e di cui non ci eravamo accorti inizialmente.
  • Si è incontrata una persona che rientra maggiormente nei propri criteri di scelta.

Qualsiasi sia il motivo, il punto è che i criteri nascono dai propri valori, credenze, contesti, e l’essere rifiutati è la conseguenza di motivi non legati a noi direttamente. Ad esempio una persona può rifiutarci perché assomigliamo o le ricordiamo qualcuno che l’ha ferito in passato. Oppure potremmo essere rifiutati perché si hanno dei valori diversi anche se i nostri sono più sani.

Comprendere gli errori commessi nelle relazioni, i bisogni e i vuoti che alle volte cerchiamo di riempire ti consentirà, oltre che di evitare, di commettere gli stessi errori, di essere più selettivo, e costruire relazioni sane e durature. Non avere paura o rimpianto degli errori, come diceva Randy Push “L’esperienza è quello che ottieni quando non ottieni quello che vuoi.”. Quando fai esperienza degli errori e li comprendi ottieni consapevolezza, essa porta a comprendere le cause profonde degli errori e delle paure che ogni essere umano universalmente vive. Questa è Compassione che ci consente di avvicinarci all’amore incondizionato.

Come nell’articolo precedente chiudo questo con un brano, e in particolare con il suo ultimo verso che recita “Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l’amore.”

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