La parola Mandala deriva dalla lingua indiana sanscrita (मण्डल) e significa “cerchio”. Non esiste al mondo un altro disegno simbolico così universale come il Mandala; compare in ogni cultura e in tempi diversi, dal Tibet lamaistico, all’induismo tantrico, al buddhismo Vajrayana tibetano, agli Indiani Navaho e del Sud-Ovest America.

Terapia con i Mandala

· mandalaterapia · Marco Turi · 5 min per leggerlo

Ogni cosa che fa il Potere del Mondo è fatta in cerchio. La volta del cielo è rotonda, e ho sentito che la terra è rotonda come una palla, e così sono tutte le stelle. Il vento, al massimo del suo potere, gira vorticosamente. Gli uccelli fanno il nido in forma circolare perché la loro è la nostra stessa religione. Il sole sale e scende lungo il cerchio. La Luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Anche le stagioni formano un grande cerchio nel loro trasmutare e sempre ritornano laddove furono. La vita di ogni uomo è un cerchio dalla fanciullezza alla fanciullezza e così è ogni cosa ove si muove il potere. - Alce Nero, sciamano della famiglia Lakota Sioux nell’America del Nord

La parola Mandala deriva dalla lingua indiana sanscrita (मण्डल) e significa “cerchio”. Non esiste al mondo un altro disegno simbolico così universale come il Mandala; compare in ogni cultura e in tempi diversi, dal Tibet lamaistico, all’induismo tantrico, al buddhismo Vajrayana tibetano, agli Indiani Navaho e del Sud-Ovest America. Il più antico Mandala fino a oggi conosciuto è una “ruota solare” paleolitica scoperta nell’Africa del sud. Anche in natura possiamo ritrovare forme mandaliche: nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, nel cielo. Oltre ad essere disegnati, i Mandala vengono anche “vissuti” ed alcuni esempi possiamo ritrovarli in India con la danza del Mandala, tra gli indiani Navaho nelle pratiche di guarigione dove la persona viene posta al centro di un cerchio disegnato sul terreno, mentre in occidente l’idea del centro e del cerchio protettivo si ritrova in numerose danze popolari e nel girotondo dei bambini.

Vengono chiamati Mandala non solo le figure circolari ma anche le forme concentriche come quadrati e triangoli. L’importante è che rimangano presenti le caratteristiche principali: un centro dal quale l’energia viene emanata e una proiezione nello spazio-tempo. Nell’induismo e nel buddismo il disegnare un Mandala rappresenta l’universo, le sue origini e le relazioni tra le forze dell’universo e il divino ed è per questo considerata una pratica meditativa e contemplativa, che permette di crescere interiormente.

Il celebre psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung che ha studiato per oltre vent’anni l’argomento, afferma che i “Mandala sono uno dei migliori esempi dell’operazione universale di un archetipo” cioè dell’azione di quei temi e schemi dominanti nella vita dell’uomo, che possiamo ritrovare in ogni cultura, impronte presenti nella psiche come un marchio di appartenenza a una razza. Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore e dare espressione e forma a qualche cosa che tuttora non esiste, a qualcosa di nuovo e di unico.

Effetti e Benefici dell’utilizzo dei Mandala

L’utilizzo dei Mandala favorisce un raccoglimento interiore, ci aiuta a ritrovarci nel “qui ed ora” dell’esperienza, a ritrovare un equilibrio in un particolare momento o passaggio della nostra vita. Il Mandala è un’immagine di noi stessi che tramite la sua realizzazione è in grado di aumentare il nostro grado di coscienza e consapevolezza. Durante la sua realizzazione, gli aspetti frammentari dell’identità si ricompongono, favorendo il processo di individuazione cioè di “ampliamento della sfera della coscienza”. Mentre si costruisce il Mandala, l’uomo si concentra, si individualizza, esegue una ricerca interiore indispensabile perché si verifichi la catarsi, la purificazione.

Ecco perché in particolare con soggetti con disturbi dissociativi l’utilizzo costante dei Mandala come sostegno al percorso psicoterapeutico ha un effetto molto proficuo. Colorare Mandala si è dimostrato anche di beneficio nell’alleviare stati d’ansia. In generale, in ambito psicoterapeutico, si è dimostrato particolarmente utile nella cura di certe forme di nevrosi e di psicosi. In campo medico si è fatto uso terapeutico del Mandala nel trattamento del cancro; esso infatti rappresenta una via al ritrovamento dell’ordine e dell’energia, aspetti che si tendono a perdere quando si è malati. Laboratori con i Mandala, proposti ad alunni disabili come strumento contenitivo dell’ansia e stimolante della propria individualità e creatività, hanno favorito processi di integrazione ed espressione del sé. Colorare i Mandala è una attività molto utile anche per i bambini: le forme e i colori del Mandala sono un invito al gioco e permettono al bambino di concentrarsi, consentendogli di ottenere equilibrio e tranquillità.

Come realizzare un Mandala

Si può realizzare un Mandala utilizzando disegni preesistenti o Mandala creati a mano libera. Può essere realizzato con stoffe, colori, sabbia, terra colorata, polveri ed elementi presenti in natura. Può essere disegnato su carta o altri supporti, e lo si può conservare o distruggere una volta terminato e contemplato. Il tempo da dedicare dovrebbe essere di almeno un’ora in un ambiente calmo e silenzioso. Può essere utile prima di incominciare meditare per un certo tempo.

I Mandala a mano libera possono essere realizzati utilizzando compasso (non indispensabile), riga matita, carta e colori. Si decide liberamente se partire dal centro o dall’esterno e ci si lascia guidare dalle proprie emozioni e dal proprio istinto finché non si sente che il Mandala è terminato. Esistono diversi approcci a seconda del risultato che si vuole ottenere. Per chi è interessato, in italiano segnalo questa guida e in inglese quest’altra.

Un’ alternativa al disegno a mano libera è l’utilizzo di modelli di Mandala pre-disegnati. Questi, anche se riducono la libera creatività, risultano comunque unici e di beneficio per la persona.

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